Continua ad esserci della schizofrenia nell’atteggiamento degli italiani e degli enti locali nei confronti delle energie rinnovabili.
Mentre in Molise, con l’appoggio del ministro (indigeno) alle infrastrutture, si blocca un parco eolico da costruire a 5Km dalla costa, in Toscana un sindaco sta per tenere un referendum per accettare un “parco eolico” nei pressi del paese, lo splendido Montescudaio, ed in Abruzzo si ammoderna il vecchio impianto eolico di Collarmele (sostituendo i vecchi aerogeneratori con un numero notevolmente minore di nuovi modelli) e si inaugura un nuovo parco eolico a Cocullo, poco distante, mentre la regione programma altri impianti nelle varie province.
Colpisce della notizia sul rifiuto del Molise soprattutto la disparità di reazione del governo centrale che qui accoglie le giuste rimostranze delle popolazioni locali (non coinvolte nella decisione) mentre in analoghe situazioni coinvolgenti impianti e progetti industrial-energetici-ferroviari diversi (vedi centrale a carbone di Civitavecchia, tav, rigassificatori e turbogas sparsi nel resto dello stivale) l’opposizione locale pare non aver diritto di espressione nei confronti delle decisioni del centro…
E colpisce anche l’atteggiamento di cittadini e governanti che, pur sapendo della necessità di
- uscire dalla dipendenza da fonti fossili
- risparmiare energia
- produrre energia da fonti rinnovabili
- rispettare il protocollo di Kyoto
- ridurre l’inquinamento ambientale
continuano a perdere occasioni per intervenire realmente sulle cause dell’inquinamento e programmare un futuro sostenibile.
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