In genere non associamo facilmente informatica ed inquinamento sebbene ci siano in realtà almeno tre parametri da tenere in considerazione:
- lo smaltimento dei rifiuti tecnologici (e-waste)
- l’utilizzo di componenti nocivi
- il consumo di energia
Alcuni costruttori di Pc si stanno ponendo il problema di utilizzare nelle fasi costruttive componenti facilmente smaltibili e meno nocivi per l’ambiente.
Rientra in questa casistica l’EcoBook dell’Asus realizzato in bamboo, materiale naturale, facilmente biodegradabile e di facile ricrescita.
Certo, più difficile eliminare dalla componentistica elettronica alcuni materiali potenzialmente nocivi ma è pur sempre una minimizzazione dell’impatto ambientale che l’IT ha sulla nostra vita.
Diverso e forse più semplice da affrontare l’impatto energetico che hanno i nostri computer ma soprattutto i grandi centri di calcolo (avete un’idea di quanto consumino i server di Google o Microsoft?) e tutta l’infrastruttura che serve per mantenere internet.
Ottimizzare i consumi energetici dei Pc e dei server è infatti l’obiettivo della campagna per ridurre i consumi “climate savers computing“, progetto di efficienza energetica lanciato da Google ed Intel quest’anno.
Tenendo conto che l’alimentazione di un Pc desktop spreca mediamente il 50% dell’energia che usa ci si rende facilmente conto dell’impatto energetico ed inquinante che sarebbe possibile abbattere.
Pensateci quando acquistate il vostro prossimo Pc e ricordate anche che un notebook è già un passo avanti nel settore risparmio e che con poco potete anche pensare di alimentarlo… con un pannello solare.
😉