Alessio e Samuele della 3B hanno trattato le Catene alimentari e il loro rapporto con l’ambiente e gli ecosistemi .
Tutor la prof.ssa Pellegrini
Mag 27 2012
Alessio e Samuele della 3B hanno trattato le Catene alimentari e il loro rapporto con l’ambiente e gli ecosistemi .
Tutor la prof.ssa Pellegrini
Mag 27 2012
Uno dei percorsi affrontati nel corso di Energia-Ambiente con le classi terze è stato quello dello sviluppo sostenibile/sostenibilità dello sviluppo umano.
Preferiamo parlare di sostenibilità dello sviluppo perché privilegiamo l’aspetto biocentrico rispetto a quello antropocentrico che è insito nell’accezione di “sviluppo sostenibile” comunemente usata.
Nov 17 2009
Ogni sei secondi un bambino muore di fame…
Spendiamo in armi cifre esorbitanti…. eppure continuiamo a dire di voler risolvere il problema della fame nel mondo.
🙁
Streaming video dell’incontro alla FAO.
Mar 08 2009
Nel maggio dello scorso anno abbiamo parlato di autoproduzione del pane, arte che tutti possono praticare in casa. Questa volta parliamo, anzi guardiamo, come si può produrre lo yogurt in casa.
Dal punto di vista della decrescita l’autoproduzione di yogurt è sicuramente più incisiva se pensiamo solo alle migliaia di Km che percorrono gli yogurt industriali ed al risparmio economico e di rifiuti…
Guardatevelo, il video… 😉
Mag 17 2008
Da queste parti abbiamo parlato spesso di decrescita ed uno degli hobby che coltiviamo è proprio quello di preparare il pane in casa.
Ora, complice l’aumento di un po’ tutti i generi alimentari, sembra che in parecchi abbiano inziato a farsi due conti su quanto si risparmia facendosi il pane da soli.
Ecoblog segnala un interessante video (in inglese), le istruzioni per costruirsi un forno solare (mitico!) ed una semplice ricetta base dal sito AIAB.
Ma anche senza arrivare a autocostruirsi un forno solare si può usare il vecchio forno casalingo (meglio se a gas) e con un po’ di pratica si azzecca la giusta cottura.
In fondo, al peggio usando il forno elettrico di cui ci hanno riempito le case, cuocere una pagnottina da un chilogrammo richiede non più di un’ora di tempo.
Ed il pane di casa (almeno quello della ricetta sotto) resiste tranquillamente per 4-5 giorni!
Ricetta pane con semi:
Mescolare le farine, i semi ed il sale nella ciotola mentre a parte si scioglie il lievito nell’acqua tiepida con una punta di zucchero o miele.
Versare acqua e lievito al centro della fontana di farina e semi, lavorare l’impasto a mano per circa 10 minuti; aggiungere farina o acqua a secondo del bisogno.
A impasto sodo ed elastico mettere a riposare al caldo (io scaldo il forno a 40°C), nella ciotola coperta da un panno umido, per 1-3 ore. Reimpastare brevemente per distribuire uniformemente l’aria nella pasta, prepare la forma (tonda o a filone) e posizionare nella tiella appena unta. Lasciare riposare ancora 30′ e nel frattempo scaldare il forno a 220°C, quindi [incidere la superficie del pane con lama affilata] infornare a media altezza.
In genere si lascia un trenta minuti a forno alto, poi si abbassa la temperatura sui 180° per altri 30-40′ in forno non ventilato. Questa seconda parte della cottura si può fare anche senza tiella posizionando il pane sulla griglia del forno. Si può provare con uno spiedino di legno se l’interno della pagnottina sia umido, ma in genere dopo 60-80′ di cottura è… bellepronto!
Buon appetito! 😛
Gen 10 2008
Segnaliamo un interessante video che ci spiega come, anche nella nostra città, sia possibile mangiare sano ed utilizzare una filiera corta che limiti cioè i passaggi necessari per far arrivare il prodotto della terra dal produttore al consumatore.
Il video è realizzato per AIAB da Elisa Nicoli.
Aggiornamento:
Elisa è stata così gentile da passare a trovarci all’Einstein, lasciandoci copia del Dvd.
I docenti che vogliono mostrarlo nelle loro classi possono richiederlo al Lab. TDP3.
Gen 03 2007
Anche quest’anno sul blog Petrolio il tradizionale racconto di inizio anno…
Da leggere e meditare, commenti compresi.
Notare in particolare il riferimento al concetto di equilibrio di Nash, teoria che dimostra che il risultato migliore in un gruppo si ottiene quando il singolo componente opera delle scelte per ottenere il meglio per sé stesso e per il gruppo a cui appartiene.
Nov 17 2006
” Capita spesso di sentirsi chiedere: da dove si comincia per realizzare un orto scolastico?
Non c’è un’unica risposta, merita tuttavia riflettere su certi requisiti di base.Primo passo: la bellezza
Mi è capitato una volta di vedere un orticello realizzato con le migliori intenzioni, eppure non era durato più di un paio di stagioni. Era molto brutto: un’aiuola squadrata nel mezzo di niente. Non c’era un angolo all’ombra dove riflettere e riposare, non un fiore, un albero o un cespuglio fragrante. Nemmeno un bel paesaggio. Niente di niente. Solo terra nuda per sfacchinare.
Allora ho compreso che, per assicurare lunga vita all’orticello della scuola, occorre evitare di affrontare la cosa di petto.“