Mag 10 2010

Solar Day 2010 all’Einstein!

Il 13 maggio 2010 dalle ore 11 alle ore 15 gli studenti dell’ITIS “Einstein” e della scuola media di 1° grado “G.Verdi” presenteranno gli exhibit didattici sulle energie rinnovabili auto-costruiti durante il corrente anno scolastico.

La presentazione dei materiali auto-prodotti sarà preceduta da un seminario durante il quale si illustrerà la realizzazione dell’impianto ad isola fotovoltaico/eolico, ad uso didattico, realizzato sui tetti del nostro istituto.

L’evento è aperto al territorio, previa prenotazione via mail a:

staff2@itis-einstein.roma.it

da effettuarsi non oltre la mattinata del 12 maggio 2010.

Il volantino-invito con il programma della giornata (Pdf)

Vi aspettiamo!
😉

Tag: , , , , , ,


Apr 11 2010

Impianto didattico fotovoltaico-eolico.

pannelli fotovoltaici di prova

Entro la fine del mese di aprile 2010 all’I.T.I.S.  “Einstein” di Roma sarà completata l’installazione di un impianto didattico di produzione di energia rinnovabile da fonte fotovoltaica (3KW), integrato da un piccolo aerogeneratore eolico.

L’impianto, sognato da un gruppo di insegnanti da oltre un decennio 🙂  è realizzato grazie al finanziamento della Fondazione Roma e servirà per completare il corso di perfezionamento Energetico-Ambientale (attivo all’Einstein dal 2008) permettendo agli studenti di affrontare anche gli aspetti pratici di funzionamento e gestione di un impianto ad energie rinnovabili.

Dal punto di vista operativo l’energia prodotta dall’impianto sarà utilizzata per rendere completamente free CO2 il cuore dell’infrastruttura informatica dell’istituto: i server di rete e l’apparato di connessione ad internet.

Al termine dei lavori posteremo le foto dell’impianto e comunicheremo la data di inaugurazione che sarà effettuata nell’ambito dei  solar days 2010, nella settimana 6-13 maggio; l’evento sarà ovviamente aperto al pubblico.

Stay tuned!
😉

Tag: , , , ,


Feb 11 2010

M’illumino di meno

Anche quest’anno è giunto il giorno.

Tag: , , ,


Gen 22 2010

Nasce il Contact center Energie rinnovabili.

Apprendiamo dal sito della Regione Lazio che dal 20 gennaio è partito il

<< nuovo contact center della Regione Lazio dedicato alle energie rinnovabili.
Chiamando il numero verde 800 589 386, utilizzando il sito  www.laziorinnovabile.it o inviando una mail a info@laziorinnovabile.it  e’ possibile avere tutte le informazioni sulle rinnovabili, sugli incentivi nazionali e regionali e sulle politiche ambientali della Regione Lazio”.
Lo dichiara Filiberto Zaratti, assessore all’Ambiente della Regione Lazio.
“Abbiamo voluto creare un contact center, in collaborazione con Sviluppo Lazio – aggiunge l’assessore – collegato al web per poter guidare i cittadini del Lazio verso un percorso virtuoso nella scelta delle rinnovabili con l’intenzione di utilizzare ogni mezzo a disposizione, consapevoli che la battaglia per l’utilizzo delle nuove fonti d’energia intelligenti si gioca anche sul fronte della comunicazione.  Informare i cittadini del Lazio che esistono alternative pulite, sicure e democratiche di approvvigionamento energetico, infatti, e’ un dovere di un’amministrazione moderna che guarda a un futuro fatto di salute, sicurezza e certezze.
In altre parole ‘rinnovabile'”.
“Siamo certi – conclude Zaratti – che questo strumento sarà assai utilizzato dai cittadini del Lazio che con le loro scelte, le nuove energie pulite sono aumentate da 1 a 87 MW negli ultimi cinque anni, hanno premiato le rinnovabili bocciando il nucleare inquinante, pericoloso e obsoleto”.
>>

Questo mentre, a livello centrale, si aspetta l’esito delle elezioni amministrative prima di indicare i siti delle nuove 4 centrali nucleari che il governo ha deciso di costruire (tra i siti prescelti resta in prima linea  Montalto di Castro).

Ricordiamolo al momento del voto.

Tag: , , , ,


Gen 04 2009

Letture pre rientro

Prepariamoci al rientro in aula con delle letture relative all’energia ed al risparmio energetico.

Suggerisco questi volumetti e direi che potremmo suddividerne la lettura così, utilizzando l’elenco alfabetico del registro di classe:

  • siamo al verde (i primi sette dell’elenco)
  • mondi nuovi (dal posto 8 al 15)
  • diamoci una ripulita (dal 16 al 21)

Ci vediamo il giorno 15 gennaio, per discuterne insieme.

Buona lettura!

😉

aprile 2008agosto 2008

settembre 2008

Tag: , ,


Nov 29 2008

L’ecologia ci salverà?

Il numero dell’Espresso attualmente in edicola contiene uno speciale su ecologia e rinnovabili. Anche senza correre in edicola consiglio l’attenta lettura dell’articolo online  “Giardino Europa“.

Cosa si evidenzia, di interessante per noi, in questo articolo?
Vediamo insieme di puntualizzarne i contenuti:

  • La comunità Europea punta fortemente sulle rinnovabili (l’Italia attualmente no)
  • “… nel 2007 il 19,8 per cento dell’energia elettrica consumata nel Paese iberico veniva dai parchi eolici. Con questa cifra l’anno scorso, in Spagna, il vento ha superato l’atomo. “Le energie rinnovabili possono contribuire da subito alla lotta al cambiamento climatico, mentre per il nucleare ci vogliono almeno 10-15 anni e investimenti estremamente più alti per costruire una centrale”, spiega una fonte della Commissione europea.”

    A differenza di quanto vogliono farci credere qui, la lotta al cambiamento climatico è possibile ora con le tecnologie di cui disponiamo largamente e soprattutto lavorando localmente.

    Infatti:

  • Gli investimenti in energie “verdi” restano sul posto e creano lavoro
  • Ma l’energia verde non è solo competitiva con l’atomo, lo è in generale. “È molto semplice”, spiega un’altra fonte dell’esecutivo comunitario, “se costruiamo un gasdotto diamo il denaro direttamente alla Russia, all’Algeria, all’Arabia Saudita, se costruiamo un parco eolico gli investimenti restano in Spagna, Danimarca e in Germania”. Paesi non citati a caso, sono i primi tre nello sfruttare il vento in Europa.”

    Anche dal punto di vista economico, pur non essendo grandi opere, viene rilevata la forte positività di un’economia “verde” ed in tempi di palese recessione non è poco.

    Un secondo vantaggio viene dalle dimensioni delle imprese coinvolte nelle rinnovabili:

    • La gestione della “rivoluzione verde” è in mano a piccole e medie imprese

    “A gestire questa rivoluzione verde sono una serie di piccole e medie imprese, le prime sorte in Germania e Svizzera negli anni Settanta ed Ottanta per rispettare gli obiettivi sulla decontaminazione e sul trattamento dei rifiuti. Da lì, l’attenzione è passata sulle rinnovabili grazie all’impulso dato a questo settore ancora dai governi di questi due paesi, poi dagli scandinavi, quindi dalla Spagna e ora da Francia e Regno Unito. Noi mangiamo la polvere. “L’Italia”, spiega Ferran Tarradellas, portavoce del commissario all’Energia Andris Piebalgs, “ha un potenziale enorme che non viene sfruttato. Potrebbe creare industria e occupazione in un settore destinato a generare una domanda fortissima nei prossimi anni”.

    Dove lo Stato è in grado di incentivare veramente l’innovazione le imprese (quelle vere, non i colossi immobili) si ingegnano a creare mercato e lavoro.

    I vantaggi?

    “… già adesso non sono comunque pochi. Secondo uno studio pubblicato a luglio dal ministero dell’Ambiente tedesco, per ogni euro investito nelle energie rinnovabili si risparmiano 1,6 euro in importazioni di gas o petrolio e in danni causati all’ambiente. E oltretutto gli euro investiti nel verde creano posti di lavoro…”

    Ma, come fanno notare quelli del Consiglio Europeo Energie rinnovabili (l’associazione di categoria) in realtà la lotta è tra la struttura industriale “antica” (l’attuale Confindustria) ed una nuova, più snella e veloce nel vedere il mercato nell’innovazione verde.

    “Per Turmes il futuro è chiaramente verde. “L’intero comparto dell’ecotecnologia”, sostiene, “può creare 3-5 milioni di posti di lavoro da qui al 2020, sfruttando il volano degli investimenti pubblici”.”

    Si tratta ovviamente di crederci (nell’eco-tecnologia) e di volere effettivamente traghettare il paese in un futuro eco-compatibile e più vivibile.

    Anche perchè di lavoro ce ne sarebbe da fare, infatti entrambe le filiere (solare ed eolica) qui da noi non sono complete mancando proprio chi produce le celle ed i generatori eolici…

    “Grandi attese. Peccato che di quei 75 miliardi di investimenti, molti potrebbero volare all’estero. Entrambe le filiere industriali, sia per l’eolico che per il solare, da noi sono monche. A monte, manca chi produce pale e celle, ossia gli strumenti per raccogliere vento e sole. L’Italia non ha un’industria di pale eoliche: l’89 per cento del mercato è dominato dalla danese Vestas, dalla spagnola Gamesa e dalla tedesca Enercon. Le imprese che producono celle, invece, dalle nostre parti si contano sulle dita di una mano: Eni, Solsonica, XGroup, Helios Technology più l’ultima arrivata, Omniasolar. La loro quota del nostro mercato è minima, appena il 10-15 per cento. Pigmei, rispetto alla berlinese Q-Cells o alla Sharp. Poche di più quelle che producono i pannelli: secondo il Gruppo imprese fotovoltaiche italiane, una ventina (incluse le suddette cinque).

    In questa situazione gli incentivi offerti dall’Italia per il solare (i più allettanti d’Europa) fanno di noi un appetibile terra di conquista.”

    ..ci sarebbe posto quindi anche per la grande industria, volendo.

    Questione di scelte insomma, quelle che da noi pare nessuno voglia prendersi la responsabilità di prendere.
    Noi qui all’I.T.I.S. “Einstein”, nel nostro piccolo con il perfezionamento Energetico-Ambientale, l’abbiamo fatto.
    E le previsioni al 2020 sembrerebbero darci ragione…

    😉

    Tag: , , , , , , ,


    Nov 13 2008

    Giornata mondiale dell’alimentazione 2008

    Il giorno 11 novembre siamo stati al Ministero dell’Ambiente con la terza Bea, invitati da Educarsialfuturo, il progetto E.N.E.A. a cui aderiamo da anni.

    Avevamo appena finito di ascoltare gli interventi di due ricercatori E.N.E.A. (“Nuovi saperi per un’educazione orientata al futuro sostenibile” e “La fame e la sete: una sfida per il pianeta”) che l’intervento del Direttore Generale per la salvaguardia ambientale (ing. B Agricola) gela la sala, gremita di studenti piuttosto perplessi.

    Le parole del direttore infatti sconfessano gli interventi dei relatori che lo avevano preceduto (tra le chicche il vetusto cliché del ciclo di vita dei pannelli FV non ammortizzabile dalla produzione ventennale, la non gratuità dell’energia solare, il buco dell’ozono desaparecito etc…). e la cosa non è affatto sfuggita ai ragazzi delle varie scuole presenti, che attendevano pazientemente il dibattito per chiedere chiarimenti.

    Dibattito purtroppo tagliato per questioni di tempo (sigh) e chiarimenti che dovremo dare noi insegnanti nel chiuso delle nostre classi.

    Resta comunque intatta la valenza informativa e propositiva dell’incontro che tutti noi useremo sicuramente per riaffrontare alcune delle tematiche proposte.

    Per quanto riguarda l’intervento dell’Ing. De Paoli rileviamo delle ambiguità quando si parla di sviluppo sostenibile;  a volte infatti sembra che ci si riferisca alla sostenibilità dello sviluppo (visione biocentrica) altre che si utilizzi la visione antropocentrica dello sviluppo sostenibile.

    Abbiamo accennato alla distinzione in altro post, riprendendo alcune slide presentate nel nostro corso Energia/Ambiente.

    Anche la bellissima slide con le centrali solari a concentrazione (quelle modello Rubbia) dislocate nei deserti africani che si appoggiano su una potente (e costosa) infrastruttura di rete per far arrivare l’elettricità nella vecchia Europa lascia trasparire una visione decisamente antropocentrica dello sviluppo (e pure un tantino Eurocentrica!).
    Se l’obiettivo è di far rilevare ai ragazzi la potenzialità del solare nelle sue varie forme e la disponibilità di aree desertiche altrimenti inutilizzabili, questa slide lascia trasparire un forte pericolo riproponendo acriticamente un sistema di produzione e distribuzione dell’energia concentrato nelle solite, solide e note mani multinazionali.
    E’ infatti parecchio stridente il contrasto tra l’affermazione di voler aiutare il sud del mondo a “svilupparsi sostenibilmente” ed il messaggio trasmesso da questa slide che ripropone la visione eurocentrica dello sfruttamento del sud del mondo (produzione) per le necessità del nord (NOI!), utilizzatore tecnologicamente progredito e sprecone.

    Migliorare (focalizzare) la comunicazione che si intende veicolare ai giovani ed evitare le incongruenze che loro notano e commentano subito è possibile.

    Personalmente avrei ampliato la slide estendendo la rete elettrica anche verso il sud dell’africa (vogliamo aiutarli a svilupparsi energeticamente o no?) e ne avrei messa una successiva ad illustrare l’alternativa non prioritariamente “industriale”: quella della produzione decentrata e locale, disponibile direttamente per le comunità e le loro esigenze locali.

    Su questa avrei innestato anche il discorso della ricerca sulle nuove reti elettriche intelligenti (smart grid) necessarie a passare da un sistema centrato sulle mega-centrali, ad uno basato sulla produzione distribuita e diffusa, maggiormente centrata su piccoli produttori (caseggiati, case singole, condomini, quartieri) che autoproducono e condividono le eccedenze.

    Ci sono vari articoli in proposito anche su Le Scienze (marzo 2008, speciale energia di novembre 2006) e l’esempio di una cittadina tedesca (1,)  che si è comprata la rete di distribuzione elettrica di un fornitore locale e si gestisce l’elettricità autoprodotta dai singoli cittadini.

    Credo che bisognerebbe dare ai nostri giovani anche la possibilità di uscire dagli schemi attuali, proporre un altro modello (1, 2, 3, ), altrimenti l’unica cosa che vedranno sarà la riproposizione dei nostri sistemi economico/energetici, sbagliati ed insostenibili, per i PVS ed il sud del mondo.
    E giustamente a questo punto sarà difficile che uno di loro si senta predisposto a rinunciare ai propri “giocattoli tecnologici” sviluppisti per far spazio alla crescita di una persona cinese, indiana o peggio (perchè parte ancora più svantaggiato rispetto alla “Cindia”) africana.

    Tag: , , , , ,


    Set 17 2008

    Crema, laboratorio dell’energia

    logoTre giorni di incontri, tavole rotonde e dibattiti con interventi dal vivo e in webconference per discutere di energia a 360 gradi.

    Appuntamento a Crema dal 19 al 21 settembre 2008.

    Il volantino.

    Tag: , , , ,


    Mag 25 2008

    Energie da rinnovabili in Italia

    produzione energia da rinnovabili in ItaliaL’amico e collega “Elettrico” con il suo gruppo sta mettendo a punto una mappa delle centrali che producono energia da fonti rinnovabili.

    Sarebbe interessante aggiungere anche gli impianti fotovoltaici ed altre realtà produttive “casalinghe”.

    Vogliamo aiutarlo, segnalando impianti attualmente non mappati?

    😉

    Tag: , , ,


    Mag 20 2008

    La casa ecologica.

    La nostra amica Elisa ha colpito ancora.

    Questa volta ha documentato in un suo video la casa ecologica che Paea porta in giro per l’Italia.
    Dateci uno sguardo.

    😉

    Tag: ,