La notizia del sequestro del termovalorizzatore dell’inceneritore di Colleferro non ci sorprende neanche un po’… più interessante osservare come è riportata dalla stampa locale (quando riferita) dove il taglio degli articoli mette in evidenza che, “per risparmiare sui “combustibili”, veniva bruciato di tutto: una truffa insomma, non un vero problema di salute.
E l’impianto viene sempre definito come termovalorizzatore (ma de che?) e raramente come quello che in realtà è: un inceneritore di rifiuti (avvelenatore dell’aria e dell’ambiente circostante), il cui vantaggio economico viene solo dai finanziamenti CIP6 attribuiti a questi impianti assimilati a centrali elettriche!
Leggere per credere:
- corriere romano, 1 e 2 (anche il sindaco insiste nell’usare la definizione di rito!)
- corriere.it 1 (notare la definizione inceneritore nel titolo, termovalorizzatore nell’articolo)
- Tg24 di Sky – 1
- Il Messaggero, un curioso articolo che parla dei due tecnici che hanno scoperchiato il sistema ma dice pochissimo sul fatto… un secondo pezzo più politico qui
Anche tra i blog che si interessano di ambiente un colpo al cerchio ed uno alla botte? (termovalorizzatore ed inceneritore utilizzati quasi indifferentemente)
Se poi vogliamo saperne di più sugli effetti reali degli inceneritori ascoltiamo Stefano Montanari, ricercatore nel campo delle nanopatologie.
1 Aprile, 2009 4:30 pm
volevo segnalare come inportante evento RAITRE: ”E-CUBO” giovedi 2-4-2009 ore 24.10
Roma, 1 apr. – (Adnkronos) – La puntata di E-CUBO, la
trasmissione di Rai Educational, in onda domani alle 24.10 su Raitre
proporra’ l’ inchiesta dal titolo Economia del danno, che affronta
alcuni temi legati all’ ambiente e al clima analizzando cosa e’
cambiato nello sviluppo economico degli ultimi 50 anni. Uno sviluppo
che seguiva l’imperativo ”more-bigger-better”, che tuttavia presenta
un difetto: la continua produzione di rifiuti.
Ed e’ cosi che l’economia per come l’abbiamo conosciuta fino ad
oggi, finisce per rivelarsi un’economia del danno. E’ il risultato di
un ciclo aperto, al quale si contrappone l’economia del benessere,
un’economia in grado di non produrre rifiuti. Da questo muove la
stragia europea delle 4 R, (riduzione, recupero, riciclo, recupero
energetico), che punta all’obiettivo: rifiuto zero.
(Com/Pn/Adnkronos)
01-APR-09 17:16
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28 Maggio, 2009 12:07 pm
sicuramente fatto in casa è migliore si quelli trasportati per tutta italia(avvolte in maniera indecorosa)